giovedì 24 luglio 2008

NEMICIAMICI

Due lapidi, poste una accanto all’altra, in memoria dello stesso eccidio. La prima era lì, sulla facciata del Municipio, da oltre cinquant’anni. Consacrava una verità per così dire ufficiale, storicamente e politicamente corretta. E cioè che il massacro di 56 persone, spazzate via all’interno del Duomo di San Miniato il 22 luglio 1944 fu causato da una granata tedesca. Ovvero dalla perversa volontà di sterminio dei nazifascisti. Su quella murata ieri c’è scritto che non ai tedeschi, cattivi per principio, deve essere fatta risalire la responsabilità di quella strage; ma agli americani, buoni per principio ma piuttosto svelti, talvolta, quando c’è da far tuonare il cannone. Scalfaro accetta l’arduo compito e un anno dopo, ecco pronto il suo marmoreo essudato che ora ammonisce cittadini, turisti e viandanti del ridente borgo toscano che si soffermano naso all’aria davanti alla restaurata facciata del municipio. Epigrafe stupenda. Elegante, sinuosa e ipnotica come la danza del pitone. Sentite: "La ricerca storica ha accertato che la responsabilità di quell’eccidio è delle forze alleate. La verità deve essere rispettata e dichiarata sempre", tuona Scalfaro. Ma questo è il colpo al cerchio. Quello alla botte è il seguente: "È anche verità che i tedeschi, responsabili della guerra e delle ignobili e inique rappresaglie, con la complicità dei repubblichini, proprio in questa terra avevano seminato distruzioni, tragedie e morte. È la guerra. Proprio per questo la Costituzione italiana proclama all’articolo 11: l’Italia ripudia la guerra".

Nessun commento: