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RAGAZZI SQUILLO
Rischia una condanna per molestie telefoniche chi fa continui squilli sul cellulare o, nella migliore delle ipotesi, mette giù la cornetta senza aver detto niente. È quanto si evince dalla sentenza 29971 depositata oggi dalla Corte di Cassazione e con la quale è stata confermata la condanna a 344 euro di ammenda, per molestie telefoniche, nei confronti di una 39enne di Susa (in provincia di Torino), che tormentava con continui squilli e telefonate mute i vicini di casa.
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