venerdì 18 luglio 2008

RAGAZZI SQUILLO

Rischia una condanna per molestie telefoniche chi fa continui squilli sul cellulare o, nella migliore delle ipotesi, mette giù la cornetta senza aver detto niente. È quanto si evince dalla sentenza 29971 depositata oggi dalla Corte di Cassazione e con la quale è stata confermata la condanna a 344 euro di ammenda, per molestie telefoniche, nei confronti di una 39enne di Susa (in provincia di Torino), che tormentava con continui squilli e telefonate mute i vicini di casa.

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