martedì 22 luglio 2008

SCHIAVO DI ROMA

"Poteva non intervenire". Umberto Bossi boccia così le parole di Gianfranco Fini che, alla Camera, ha appena finito di condannare il dito medio del Senatur contro l'inno d'Italia. "Solo strumentalizzazioni, visto che nell'inno di Mameli c'è scritto pure che i bambini si chiamano Balilla" taglia corto il ministro leghista. In mattinata Bossi era tornato sull'argomento. Tornando a spiegare la sua avversità all'inno di Mameli: "A me non è mai piaciuto, fin dai tempi della scuola, preferisco la canzone del Piave. Quella è una canzone di popolo, è più vicina alla Marsigliese". Non piace al Senatur la frase '..schiava di Roma'. "Noi siamo per abolirla la schiavitù in ogni sua accezione - continua il leader del Carroccio - Il nord, la Lombardia, il Veneto mica possono essere schiavi di qualcuno".

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